Sono diverse mattine che faccio colazione con la marmellata di mele cotogne che vi ho postato.
Solo il primo giorno le ho mangiate con le fette biscottate, poi mi è tornata in mente la bella fetta di pane arrostito, che la nonna Olimpia mi riempiva con la sua meravigliosa cotognata ed ho ripreso questa abitudine!
Appena ho assaggiato la marmellata che ho fatto per la prima volta, mi si è presentata davanti lei , nonna Olimpia, con il suo bel grembiule bianco e la sua bella cucina profumata di caffè , che si affacciava sui campi di Ponte a Mensola, dove ho passato tante belle domeniche come vi ho raccontato .
E'stata una settimana di sensazioni, di ricordi ed anche di sogni.
Non vi ho mai raccontato che mio padre, dopo che la mamma volò in cielo, tutte le domeniche mattina andava a trovarla al cimitero, poi girava nei dintorni di Settignano, Vincigliata e Fiesole , posti che amava.
Li trovò un piccolo terreno agricolo a 10 minuti dal cimitero e lo comprò.
Ci andava in estate qualche domenica pomeriggio, si portava una sedia pieghevole e stava là a leggere il giornale.Quando era anziano lo voleva vendere, ma io non volli, valeva poco, ma sapere che lui lo aveva amato, mi faceva piacere tenerlo.
Poi anche io me ne sono un po'dimenticata, fino alla scorsa settimana.
Eravamo al cimitero , siamo andati di venerdì, quest'anno pensavamo di non tornare per Ognissanti per un anno volevamo cambiare la tradizione.
E'suonato il mio cellulare ,era un signore che abita sotto a quel terreno che mi avvertiva che c'era un albero secco che era caduto.Abbiamo detto, che saremmo andati subito.
Lui mi ha risposto"No oggi e domani sono fuori, venite domenica mattina, tanto sicuramente per Ognissanti, tornerete al cimitero!"Ho fissato per la domenica, ed io e mio marito ci siamo guardati ed abbiamo detto ridendo "Orazio, anche quest'anno ha trovato il modo di farci essere qui"
La domenica siamo arrivati in anticipo all'appuntamento, il terreno deve essere ripulito , non pensavamo di trovarlo così. Mentre lo ossservavamo è passato un uomo con un Ape verde, si è fermato.
Mi ha chiesto se ero la figlia del Tangocci e parlava con molta simpatia del babbo.
Mi sono appoggiata allApe ed ho visto un grosso sacco di mele cotogne...lui se ne è accorto,mi ha chiesto se ne volevo un po'"Ne prenda quante ne vuole, io ho il terreno accanto a quello del suo babbo , qui le mele cotogne vengono benissimo!"
Ho ringraziato, senza farci molto caso, non conoscevo il sapore di quelle mele ed ero solo preoccupata di come far ripulire quel terreno.
Dopo aver parlato con il signore della casa sotto, siamo andati come ogni anno a pranzo fuori e dopo al cimitero.Il giorno dopo ho fatto la marmellata e ho subito riconosciuto in quel sapore antico, "La cotognata di nonna Olimpia ", la mamma del babbo.
Mi si è aperto un mondo lontano, ed è iniziato a balenare nella mente, l'idea di piantare meli cotogni nel piccolo terreno dimenticato
Sto accarezzando il sogno, che un giorno, le mie nipoti vadano là a cogliere quelle mele e ritrovino come ho ritrovato io il profumo ed il sapore di una fetta di pane fatta un tempo da nonna Olimpia e per loro da nonna Pat!
Forse non è stata un idea mia, forse il mio babbo dopo tanto tempo ha capito cosa fare di quel terreno e da quella telefonata, è iniziato questo semplice progetto che ora mi frulla in mente.
Vedo lui seduto sulla sedia pieghevole sotto un immaginario albero di mele cotogne mentre io e la nonna Olimpia facciamo fette con marmellata per le nostre nipoti ...e lui che ride contento !
Quando riesci a tirar fuori un sogno da un semplice sacchetto di mele , ti accorgi quanto è bella la vita!
Buona domenica dalla vostra nonna Pat❤
Leggere i tuoi post di prima mattina mi fa sempre piacere. Scrivi in un modo così semplice e coinvolgente che mi sembrava quasi di essere li ad assaporare quella marmellata :)
RispondiEliminaIo ne ho fatta abbastanza le scorse settimane perché anche i miei due alberi ne hanno fatte tantissime. Solo che adesso mi sono avanzate tre casse intere piene di mele da smaltire e non so più cosa inventarmi!
Bonne journée,
Francesco Frasco
Grazie caro Francesco mi fa molto piacere sapere che i miei scritti ti fanno inziare bene la giornata, per me è un vero onore.
EliminaTi seguo anch'io ed ho visto che sei un ottimo cuoco, sicuramente non vorrai far sciupare le tue belle mele cotogne.Sai che non si trovano facilmente, dopo la ricetta sul blog , mi hanno scritto in molte che non sono riuscite a trovarle....se sono sempre buone , magari te le ricompriamo io e le mie amiche.
Fammi sapere, un caro saluto da nonna Pat
RispondiEliminaSei una cantascrivistorie incredibilmente brava Mika mia ... e non ci crederei ma or ora ho letto il tuo racconto sogno mangiando una bella fetta di pane con la marmellata di mele cotogne che come ti ho detto mi è' stata regalata nei giorni scorsi e ... a piè pari sono entrata in quel terreno vicino al piccolo cimitero.. ho visto tuo padre leggere il giornale ma con la sedia rivolta alla "casa eterna" di sua moglie ... Che tenerezza e che grande amore ... come quello che hai avuto tu a conservare quel terreno ... Tutto torna Pat... un giro di coincidenze dalle quali è partorito un tuo ennesimo sogno... Troppo bella la tua idea... e se avrò la grazia di esserci ancora quando gli alberelli daranno le prime cotogne ... Giuro ma giuro che verrò a prendermene un sacchetto ... Saranno le mele più saporite d'amore del mondo .... Avevo scritto nel blog ma oggi è tornato il cattivo robot ...io L ho fregato ahhhhh più tardi vedo se riesco a fare copia incolla e postarlo all'interno... so quanto tieni ... ad avere i ns pensieri impressi nel ns salotto forever
Cara mia Mariella, non pensavamo che quando ci dicevano la vita è una ruota che gira, fosse vero!
EliminaNon credevamo che questo giro di giostra, fosse cosi breve, adesso che di giri in giostra ne abbiamo fatti tanti ci sentiamo molto più vicini ai nostri genitori!Quel terreno un tempo per me non rappresentava nulla, anche se ho avuto la saggezza di non farlo vendere a mio padre, oggi dopo aver capito come usarlo è stato come averci ritrovate le mie radici e mi sento più ricca che se ci avessi trovato delle monete d'oro.Forse non vedrò gli alberi diventari grandi, ma solo il fatto di crederci , mi fa sentire bene!Sarebbe bello andarci insieme un giorno....dai mettiamocela tutta perché accada!
Ti abbraccio con tutto il mio affetto di Mika❤
Pat
EUREKKKKKKAAAAAAAA uno a ZERO per me..... Robot ti ho fregato ....... :) :) :) :)
RispondiEliminae poi tutto torna. Grandi giri e poi si torna lì.
RispondiEliminaSi torna alle radici.
Che siano fatte di un profumo, di un sapore, di un ricordo. E poi di un sogno . O di un desiderio.
Che sia il profumo della cotognata sul pane o, nel mio caso, del pane sciocco tostato sulla stufa a legna e intinto nel caffè d'orzo.
Piantali, questi alberi.
Poi siediti pure tu sulla sedia pieghevole e lascia lì un pezzetto di te, per le tue nipoti.
E' una ruota. E'una giostra che gira.
Un grande abbraccio Emanuela
Emanuela cara, chissà perché bisogna diventare maturi, per innamorarsi delle proprie origini!
EliminaQuesto meraviglioso ed a volte difficile giro di giostra che è la vita, non ti finisce mai di stupire e ti riserva sempre sorprese.
Non avrei mai pensato che fare una marmellata, mi portasse a pensare di piantare degli alberi, io che non ho mai piantato neppure un geranio, ma un albero è un altra cosa, è la continuità tra il passato ed il futuro! Non so se avrò il tempo di vedere quegli alberi crescere e sedermi alla loro ombra sulla sedia pieghevole, ma averlo scritto qui aver vissuto questo progetto nella nostra casa blog, è come se lo avessi già fatto...il mio desiderio è già testimoniato qui , le mie nipoti possono contare che lo farò per loro!
Grazie dei tuoi affettuosi commenti...il pane con l'orzo ?
Potremmo scrivere un altro capitolo ah ah
Ti abbraccio forte
Pat
Commovente la tua storia con il babbo sulla sedia sdraio e la marmellata! Sei una risorsa per tutti noi! !!!Vai con il frutteto!
RispondiEliminaBuona domenica
Grazie cara Lorenza dei tuoi commenti sempre affettuosi, farò sicuramente quel frutteto , sono certa che a mio padre farà molto piacere che abbia capito cosa farne, se poi un giorno lo facesse anche diventare murativo ah ah....forse i nipoti ci ricorderebbero anche più volentieri!
EliminaUn bacio grande , Pat
Cara Pat come spesso mi succede quando leggo i tuoi racconti, mi sono emozionata nuovamente. Hai vissuto con tale intensità le emozioni della tua vita che trasmetti in ogni parola tutto l'amore che hai ricevuto e che sai donare. La tua marmellata di cotogne non è una semplice marmellata da spalmare sul pane. .è vita vissuta. ..è sentimento. ...è ricordo. ....è tradizione.....è rispetto. ...è rifugio. ...è passaggio di testimone fra il passato e il futuro! !!!! A proposito di futuro. ...un sacchetto di mele cotogne vengo a prenderle anch'io con l'amica Mariella, saremo sicuramente sempre arzille quando raccoglierai i primi frutti! !!!
RispondiEliminaCarissima Daniela non so come tu sia riuscita ad interpretare con tanta dolcezza quello che io ho scrityo in questo racconto.Sono io adesso che mi commuovo, hai capito con la tua sensibilità, cose che io scrivendo di getto come sempre, non avrei mai pensato di saper trasmettere.
RispondiEliminaHo letto e riletto il tuo commento, sono onorata di come tu sei riuscita ad interpretare il mio pensiero, grazie sei una dolcissima e cara amica!Ci andremo senz'altro tutte insieme nel frutteto !
Ti abbracvio forte, Pat
Cara patrizia che bello il tuo racconto , anche il mio papà si chiama Orazio (veramente il suo nome è Carmine ma per una lunghissima storia tutti lo chiamano Orazio) e anche lui ama un terreno dove andavamo sempre dà bambini....penso che vorrei anche io piantare un cotogno se lo trovo al vivaio lo faccio.baci Valentina
RispondiEliminaGrazie Valentina, è bello il nome Orazio, un nome importante !
RispondiEliminaTi consiglio di piantarlo l'albero di mele cotogne ...è come ritrovare le nostre radici ,lo faremo entrambe !!
Un bacio
Pat <3
Lo farò hai ragione e piantero' anche un amarene. Valentina
RispondiEliminaBrava <3
EliminaCara Patrizia,la settimana scorsa il mio papà è partito per il suo viaggio... quest'estate sono riuscita a fargli assaggiare le amarene di quell'albero che come promesso piantai nel suo caro terreno,ti abbraccio forte e ti ringrazio per avermi ricordato uno dei tanti meravigliosi momenti passati con lui.valentina
RispondiEliminaSi chiamava , anzi si faceva chiamare Orazio come il mio adorato babbo!
EliminaDobbiamo essere orgogliose di sapere che abbiamo avuto loro come babbi...gli Orazi che ho conosciuto,erano tutti speciali, sicuramente lo era anche il tuo per aver avuto una figlia dolce e meravigliosa come te!
Un grande abbraccio a te con tutto il mio cuore ed un bacio verso il cielo ❤❤❤
Valentiina carissima, quanto mi dispiace!!
RispondiEliminaQuante cose possono accadere in 2 anni...gli alberi raddoppiano in 2 anni e meno male che il tuo albero di amarene ti ricorderà per sempre il momento che tu e lui le avete assaggiate insieme! Ti abbraccio fortissimo, sono contenta di averti incontrata ! Tua Pat❤
Grazie cara Pat ,da tutto il mio cuore, anch'io sono felice di averti incontrata.Un bacio grande al cielo anche per i tuoi angeli custodi.valentina
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