Pur avendo 2 coppie di nonni non posso dire di avere avuto preferenze...li amavo veramente allo stesso mod, come è naturale qualche affinità di carattere ci poteva essere, ma l'amore era lo stesso perché ho avuto la fortuna di avere nonni speciali.
Erano 2 coppie completamente diverse....ed io stavo bene per questo con ognuno di loro, non mi annoiavo mai.
Il nonno Oreste, padre del mio babbo, era alto, dritto come un fuso, magrissimo, con baffetti e pochi capelli. Vedendolo per strada poteva anche incutere soggezione, tutti i Tangocci facevano questo effetto, ma era l'uomo più dolce della terra...
Si alzava tutte le mattine alle 4 per andare al mercato, faceva l'ortolano (come vi ho raccontato IN QUESTO POST QUI); mi ricordo che quando andavo a dormire da loro, la nonna Olimpia prima di andare a letto preparava la caffettiera napoletana da 2 persone, apparecchiava per la colazione, fette di pane arrostito e tazzone per il latte, poi preparava anche 2 fette di pane dove a volte metteva del formaggio pecorino, a volte la frittata, lo rincartava nella carta gialla e lo metteva nella tasca del giaccone del nonno così aveva pronta anche la seconda colazione che avrebbe fatto dopo aver comprato cosa gli serviva al mercato per vendere nella sua bottega.
Il nonno mi prendeva sulle ginocchia, mentre aspettavamo che la nonna preparasse tutto e mi raccontava una storia oppure mi lasciava fare il mio gioco preferito...pettinare i suoi pochi capelli con il pettinino fine, che tutti gli uomini in quel tempo portavano nel taschino.
La nonna intanto si lavava, metteva la sua bella e calda camicia di peloncino, scioglieva i lunghi capelli che tutto il giorno teneva in una crocchia, e prima di dormire si faceva la treccia.
Quella lunga treccia grigia che sembrava quella di una "bambina vecchia", mi inteneriva molto.
Poi entravamo tutti e 3 nel lettone ci facevamo il segno della croce, la nonna pregava ed il nonno rispondeva alle sue litanie...io giocavo con il rosario e mandavo baci alla bella Madonna di Lourdes che la nonna aveva sul cassettone e che adesso ho in casa mia.
Era un uomo molto "da famiglia" il nonno Oreste, (molto diverso da mio padre ah ah) sempre con la nonna, e la domenica quando andavamo tutti a pranzo da loro, lui rigovernava e dava il cencio per aiutare la nonna...poi svelti, svelti si preparavano per andare al "Cine" che era il loro unico svago.
Quando morì avevo 5 anni, ci fu una processione da casa alla chiesa con preti, candelabri e fanfara...io mi sentivo molto importante in prima fila accanto alla nonna recitando ogni passo una preghiera.
La Beppina e Baldo, gli altri miei nonni, erano completamente diversi, molto dinamici, andavano spesso all'opera che amavano tanto...nella libreria avevano tutti i libretti di opere che sapevano a memoria e spesso duettavano in casa, con la gioia di noi bambini.Da quando il nonno Baldo era diventato cieco a causa di un incidente sul lavoro ( lavorava il ferro battuto, di cui lui era un eccelente creatore, tanto da esportare già prima della guerra i suoi lavori in America) la vita del nonno era molto cambiata e passava le giornate accanto alla radio o a spasso con me, la nonna ed il suo bastone bianco!
Fortunatmente la nonna Beppina non si perdeva mai d'animo, ed anche se non potevano fare più la vita di prima, lo portava in centro in carrozza e mentre se ne stavano a bere the o cioccolata calda, gli raccontava tutto ciò che c'era intorno.
Lui che amava tanto leggere, era stato colpito nel suo punto più prezioso, gli occhi, ed allora usava tutto il suo sapere, per raccontare a noi bambini le sue esperienze, la Divina Commedia, che sapeva a memoria , le poesie di Stecchetti, che a me facevano paura o le sue barzellette, che accompagnaaa con sonore risate.
La nonna ogni tanto provava a ripetere qualche barzelletta, ma si dimenticava sempre la fine ed allora lui rideva, soddisfatto, perché almeno in quello era più bravo di lei.
La nonna Beppina portava i capelli corti, molto "avanti coi tempi" per una nonna, visto che tutte avevano la crocchia, e le piaceva tanto andare dalla parrucchiera per sapere i fatti di tutti ed il nonno quando lei ci voleva raccontare tutte quelle "ciance" da donne, si innervosiva ed accendeva la radio.
Se rimanevo a dormire da loro, la nonna metteva "il caldo a letto"cioè "il trabiccolo con il veggio" per scaldare le lenzuola che erano fredde marmate.Io ed il nonno andavamo velocemente a letto e facevamo un gioco...ci si coprirva tutti, poi lui mi cantava una filastrocca di sua invenzione... "...e la Cillina Cillina Cillo', andò a Lucca e poi la tornò" ed io replicavo "Il nonno Baldo c'ha il sedere caldo, andò a letto e se lo bruciò" ah ah ridevamo come 2 bambini, poi arrivava "la generalessa" che ci diceva di togliere i piedi dal trabiccolo altrimenti ci venivano i geloni.
Prima di dormire, con loro non si dicevano preghiere, ma i baci non mancavano mai.
Mi piaceva tanto dormire con i miei 4 nonni...ricordo ancora i loro aliti un po' pesanti, ma volevo loro troppo bene per dirglielo....mi tappavo il naso e li abbracciavo, addormentandomi serena.
Quando il nonno Baldo morì avevo 7 anni ...non c'erano preti, candele o canti di chiesa...vennero i suoi amici, si caricarono a spalla la sua bara...e con un grande sventolio di bandiere rosse lo portarono fino alla sua ultima dimora...
Io ero doppiamente triste...avevo perso il mio secondo adorato nonno ...e non si cantavano quelle belle canzoni di chiesa che mi piacevano tanto !
Questo è l'ultimo racconto dove vi parlo della mia infanzia ...ho tergiversato, vi ho presentato tutti...ora devo prendere coraggio e introdurvi con me in quelli che sono stati gli 8 anni più brutti della mia vita...domenica prossima so che ci sarete tutte a tenermi per mano...ci conto, perchè ne ho veramente bisogno !
Un grande abbraccio dalla vostra nonna Pat