martedì 27 settembre 2016

SPAGHETTI CON SALMONE AVOCADO E ZUCCHINE

La pasta è è sempre la protagonista delle mie ricette !
Non posso pranzare senza pasta ed allora bisogna dar sfogo alla creatività -veloce per mangiare bene , sano e con poco tempo a disposizione.




SPAGHETTI CON SALMONE AVOCADO E ZUCCHINE






Ingredienti x 4 persone
Spaghetti 80grammi a testa
3 zucchine senza fiore
mezzo avocado
3 fette di salmone affumicato
una scorzetta limone a pezzettini
uno spicchio cipolla bionda
uno spruzzo di vino bianco
una noce di burro
sale, pepe, olio



 Mentre bolle l'acqua per gli spaghetti, fate imbiondire la cipolla tagliata finissima in poco olio,aggiungere le zucchine a rondelle, la scorzetta di limone a fettine,
cuocere qualche minuto, appena sono croccanti aggiungere l'avocado ed il salmone a pezzetti.


Spruzzatina vino bianco,sale pepe ed appena sono cotti gli spaghetti al dente saltarli insieme al misto di zucchine,avocado e salmone avendo aggiunto una piccola noce di burro per dare morbidezza ed amalgamare meglio i sapori .
Buon appetito, con la semplice ricetta di nonna Pat !

domenica 25 settembre 2016

Eterni giovani

In questi giorni mi è capitato spesso di imbattermi in trasmissioni televisive o su post on- line che parlano della mia generazione, poiché l'argomento mi interessa mi ci sono soffermata a riflettere.
La generazione di noi degli anni 60 ormai è risaputo che è stata la più fortunata del secolo scorso e sembra che continui ad esserlo anche in questo iniziato, da 16 anni.
Una generazione che ha stravolto, musica, moda, rapporti con genitori ed anche con i figli e che continua ad essere molto presente nella vita decisionale del nostro paese ed anche all'estero, vedi il referendum in Inghilterra.
Una generazione che ha conquistato una libertà sconosciuta prima di noi, che continua a sentirsi libera , finché la salute e la posizione economica lo consente, esercitando potere decisionale in molti campi.
Il giovanilismo di noi ragazzi anni 60 è ormai protagonista in tutti i settori ed è tenuto d'occhio da chi si occupa di stile di vita e di pubblicità.
I nostri genitori, non seguivano diete, noi si
Loro non facevano sport, noi si
Non viaggiavano quasi mai , noi si
Noi si divertivano, perché si consideravano ormai vecchi, noi si
Per i nipoti erano un riferimento sicuro, ma solo tra le pareti domestiche, noi invece siamo pronti a montare in macchina e portare i nipoti in viaggio,a viziarli magari togliendo loro le soddisfazioni che fanno piacere anche a noi.
Leggevano molto, ma non sapevano che noi avremmo scambiato i nostri telefonini e tablet con i nostri nipoti, che non avremmo più scritto dolci bigliettini, ma spedito messaggi con whatsup e via mail, che saremmo andati in palestra insieme a loro, in corsi diversi, ma insieme.
Che se la taglia ancora lo consente ci scambiamo gli abiti con i nostri figli ed anche con nipoti grandi, che guardano con orgogli i cimeli dei nostri armadi e sono felici se li possono avere, non come noi che la roba dei nonni ci sembrava tutta da buttare.
Tutte cose che fanno un piacere immenso a noi, che non rappresentiamo fino a tarda età la figura dell'anziano che eravamo abituati ad avere in casa da bambini, ma che un po'inquietano le nuove generazioni che si trovano davanti 'eterni ragazzi 'che dopo non aver ascoltato i propri genitori, non ascoltano neppure i figli, padroni ad oltranza della propria libertà e sicuri di costituire per le nuove generazioni, la figura più di un fratello maggiore che di un saggio genitore.



Questo fenomeno di una generazione di eterni adolescenti, che indossano perennemente jeans, giubbottini di pelle o golfino sulle spalle tipo "Sapore di sale, che guardano i giovani con i jeans strappati con condiscendenza, ricordando che quella moda l'hanno inventata loro è un fenomeno che fa girare molto l'economia, perché tutti i messaggi pubblicitari che passano in tv, sono più rivolti a noi che ai giovani.
Ci piace questo mondo che ci siamo conquistati , ma piacerà anche ai nostri figli?
Saranno contenti di trovarsi questi "Eterni giovani" intorno, ne sono orgogliosi?
Io credo proprio di sì!
Finché è possibile poter avere genitori che aiutano fisicamente ed anche economicamente,genitori che non devono dipendere fino a tarda età dai figli credo sia una grande risorsa e soddisfazione!
Mio padre diceva"Quando un genitore può aiutare un figlio, sono in 2 a godere, quando invece è un figlio che deve aiutare il genitore sono in 2 a patire,"
Allora auguriamoci di farli patire poco questi figli e di rimanere a lungo....eterni giovani!
Buona domenica dalla vostra nonna Pat❤

sabato 24 settembre 2016

CROSTATA DI SUSINE

Quando si parla di crostate,io sono sempre pronta a sperimentare nuovi gusti.
Avevo visto una foto di una bella crostata di susine fatta da Sabina Salaed ho voluto provare.
Avendo poche susine ho pensato di farle a fettine per riempire la superficie...era più bella con le susine intere,ma il sapore è meraviglioso!



CROSTATA DI SUSINE




ingredienti:
Per la frolla:
150 g zucchero
150 burro
300 di farina
2 uova
puntina di lievito
scorza di limone grattugiata

300 grammi di susine
2 cucchiai di marmellata di susine o frutti di bosco
granella di mandorle o mandorle a lamelle


Preparare la frolla unendo il burro freddo allo zucchero, poi le uova dentro la farina fatta a fontana sulla spianatoia, aggiungere pizzico lievito,scorza grattata e il burro e zuccheo mescolati.
Formare una palla cercando di fare tutto velocemente perchè il burro non si riscaldi,avvolgere la palla ottenuta in una pellicola e mettere in frigo per circa 2 ore .
Infarinare la spianatoia e stendere la pasta con il matterello , oppure stenderla direttamente sulla carta forno che metterete nella teglia che avete scelto.
Appena sarà posizionata fare un leggero strato di marmellata e splarmare su tutta la pasta frolla.



Tagliare le susine a mezzo o a fette come ho fatto io , ricoprire la pasta frolla e conspargela di granella o di lamelle di mandorle.

Mettere in forno presriscaldato ventilato a 180 gradi per 20/25 minuti secondo il vostro forno !
Sentirete che meraviglia !
Buon dessert, dalla vostra nonna Pat





domenica 18 settembre 2016

LA CASA DEI GIORNI FELICI

Ho finito di leggere da poco un libro dal titolo:
"La casa dei giorni felici"
Un libro leggero, veloce,  rilassante.
Un libro adatto alle vacanze; si svolge proprio in una casa di vacanza che nessuno voleva più da tanto tempo, ma che poi rende molto felici quelli che ci tornano dopo tanti anni.



Mi ha fatto un po' riflettere su come sia bello avere le radici da qualche parte, una vecchia casa di famiglia, una casa dei nonni o appunto una casa delle vacanze.
Io non avevo niente di tutto ciò, poiché ho perso la mia casa durante l'alluvione di Firenze le mie radici le ho ricostruite quasi 50 anni fa, nella vecchia casa dei miei suoceri.
Una casa dove abbiamo passato una vita intera, cambiandola e ristrutturandola tanti anni fa.
Una casa dove abbiamo fatto feste di compleanno di grandi e bambini. diciottesimi, ventunesimi, pranzi di tanti Natali, feste di carnevale, cene in giardino, grigliate sul fuoco...
Una vecchia e semplice casa in una zona di periferia, dove prima c'erano solo campi e poi sono arrivate le fabbriche ed il traffico.
Vivo tutto il giorno in centro per lavoro e molto spesso viene la voglia di mollarla questa vecchia casa, piena di spifferi, troppo grande per tutti i giorni che ci viviamo solo noi, troppo piccola quando tornano i figli con le loro famiglie.
Abbiamo pensato di spostarci altrove, ho sfidato questo vecchio immobile, trovandogli tutti i difetti possibili. Tutti si domandano perché non la vendiamo!
Anche io me lo sono chiesta molte volte ed ora ho trovato la risposta.

 "E' stata la casa dei nostri giorni felici"

La casa che mi ha accolta appena sposata, dove hanno imparato a camminare i nostri figli, dove hanno messo sottili radici le nostre 3 nipoti grandi, che hanno avuto tante case in varie parti d'America e d'Italia, ma solo la casa dei nonni domani potrà ancora ricordare loro Prato e le nostre serate a ridere nel lettone al loro rientro, i nostri pianti per la loro partenza.
La casa dove le nipotine piccole hanno imparato a fare i dolcetti con la nonna o a giocare con il nonno, la casa dove i nostri figli potranno ancora ritrovare polverosi ricordi della loro adolescenza, che per il momento sembra non interessi a nessuno, ma quando saranno più vecchi ridarà loro la sicurezza che è mancata a me ed a chi come me non ha più avuto una casa dove tornare, anche se quella casa costituiva solo un ricordo negativo.
Non avrei mai pensato che mi sarei ri-innamorata di questa casa.
Quando ero giovane pensavo che con il passare degli anni ci saremmo trasferiti in una zona bella e signorile, poi sono stata io a non volerlo
Mi è piaciuto rimanere in quella casa, dove all'ora di cena arrivava silenziosamente mia suocera, per darci la buonanotte, mio padre  e mio suocero venivano a giocare a carte ed a volte mia cognata a fare un salutino.
A me è sempre piaciuto avere tutti vicini, come facevano i vecchi pratesi che "muravano" case per sé e per i figli  al piano di sopra o accanto a casa propria.
Il 31 dicembre di quest'anno saranno 50 anni di matrimonio e 50 anni che vivo qui!
Non avendo mai fatto un trasloco, qui si trovano ancora bavaglini e copertina di figli e nipoti e tante altre cose che non ho mai buttato via.
Chi dovrà svuotarla questa casa un giorno, chissà quanto tempo ci metterà, ma quanti ricordi che non sapeva di avere ritroverà facendo pulizia e questo farà volere bene ancora a questa vecchia casa ed anche a chi ci è vissuto.
Ho deciso che una casa che ti ha dato tanto, non può essere lasciata in mani estranee, ho deciso che le voglio dare un po' di look nuovo, per ringraziarla di questi 50 anni insieme
Ho chiesto a mio marito come regalo di nozze d'oro, di darle una rinfrescata, ma non troppo ....non voglio che si perdano troppo le tracce di questi anni di serenità ....vorrei dire di giorni felici, ma lo sapete è una parola troppo impegnativa, sapete che non la uso per scaramanzia e non vorrei sciuparmi proprio nel finale ah ah
Buona domenica dalla vostra nonna Pat❤


venerdì 16 settembre 2016

SPIEDINI DI GAMBERI E CALAMARI

Finite le vacanze, finito di fare i compiti delle vacanze con le nipotine, riiniziata la scuola e la rassicurante routine, finalmente riprendo a cucinare.
Anche se  faccio sempre piatti velocissimi, è un po'di tempo che non spiego le ricette sul blog, le ho pubblicate su Instagram, ma ho trascurato voi amiche -di blog.
Rieccomi con una semplicissima ricettina di pesce!



SPIEDINI DI GAMBERI E CALAMARI




Ingredienti:
× 4 persone
16 gamberi
8  calamaretti
Pangrattato
Aglio e prezzemolo tritati o come ho fatto io erbe di Provenza
Sale
Olio
Mezzo bicchiere vino bianco
Gamberi e calamari impanati , in cottura


Far preparare i calamaretti aperti e puliti dalla vostra pescheria di fiducia
Pulire i gamberi, se avete voglia potete tagliare la corazza per lungo e togliere il filino, io l'ho lasciati interi.
Con dei bastoncini da spiedino, preparate gli spiedini alternando , gamberi calamari aperti e ciuffetti di calamaro.
Preparare un piatto dove metterete il pangrattato , mescolato con sale, aglio e prezzemolo tritato o con sale ed erbe di Provenza.
Passare gli spiedini pronti nel composto di pangrattato, poi mettere un filino di olio in una teglia antiaderente e cuocete rigirando spesso.
Appena sono rosolati ,bagnare con vino bianco, far sfumare e servire!
Buona giornata, dalla vostra nonna Pat❤

domenica 11 settembre 2016

QUANDO FAI L'APATICA MI STAI ANTIPATICA !

Apatia, che brutta parola, sembra il corrispondente di malattia!
Spesso purtroppo lo è, ma in tutti gli altri casi io non riesco a comprenderne il perché!
Chissà chi spesso cade in questo stato, se è così per natura, se lo è in determinate circostanze di non adeguatezza, se lo è per egoismo, per vittimismo o se lo fa per rompere l'equilibrio di chi ti sta vicino.


Sono sempre pronta a curare tutti, a preoccuparmi di tutti, a trovare la medicina adatta al caso di chi me lo chiede (tutti sanno che ho un attrezzatura di rimedi omeopatici e non,sempre pronta), ma l'apatia  mi spiazza sopratutto quando intorno a te tutto sembra essere normale , anzi puoi godere del bello che hai  e non te ne accorgi.
Cerco di essere condiscendente, ma dentro di me il sentimento vero è quello di una grande rabbia, rivolta a chi si grogiola in questo stato sprecando attimi che non ritorneranno, che si ha la fortuna di poter ancora provare!
Forse questo mio sentimento di rabbia e di disagio quasi di impotenza, dipende dal fatto che se da bambina ciondolavo per casa senza concludere niente, venivo sempre ripresa:
"Non fare l'apatica, oggi  sei apatica diceva la nonna Beppina, quando fai così mi stai antipatica!"
Esatto per me APATIA e ANTIPATIA, che sono 2 cose ben diverse, sono rimaste unite da questo ricordo infantile ed ho sempre cercato di combatterle con il ragionamento e soprattutto con la consapevolezza che abbiamo attimi davanti ,non più una vita intera!
Ci sono tanti periodi della vita in cui l'apatia prende campo, dopo periodi difficili, ma per alcuni e'uno stato perenne.
Non voglio che quegli attimi vengano sprecati ...voglio goderli, berli, accoglierli a piene mani, voglio che nessuno pensi di avermi vista apatica, voglio che chi mi sta vicino, sappia che è un dono immenso per me, deve vedermi e ricordarmi sempre e solo per l'amore, gli abbracci, i baci che riesco a dare, le risate fatte insieme, anche qualche brontolata, ma condita dall'abbraccio più caldo che si può dare e ricevere dopo essersi bisticciati!
Perché non capirlo, perché chiudersi nell'indifferenza, aspettando che chi ti sta vicino ti interroghi ti consoli di cose futili ed inesistenti, perché perdere attimi di vita, chiudendosi in un assurdo guscio, solo per farsi venire a stanare.
Ti stano se vuoi, ti consolo se vuoi, ma sappi che l'apatia caratteriale è un insulto, verso i problemi grossi della vita e non ci si deve rinchiudere dentro, per il proprio egoismo!
Vi chiederete perché  questo argomento,seguo solo un pensiero nato in questi giorni,  parlando di chi sembra non provare emozioni.
Voi che ne pensate?
Buona domenica dalla vostra nonna Pat❤


lunedì 5 settembre 2016

CRUMBLE ALLE PESCHE ED ALBICOCCHE

Il CRUMBLE è un dolce facilissimo, che si può fare con qualsiasitipo di frutta ci piaccia.
Ho usato pesche ed albicocche, perché volevo finire quelle che erano già troppo mature .
Voi lo potete fare di sole albicocche, che viene più dolce o di sole pesche un po'piu pungente, ma sempre ottimo !



CRUMBLE DI PESCHE ED ALBICOCCHE






Ingredienti:

2 pesche
4 albicocche
100 grammi di farina
60 di burro
50 di zucchero semolato
mezzo limone
(io non l'ho messo, ma se mettete un cucchiaino di Amido di mais, è ancora meglio)
zucchero a velo

Sbucciare le pesche e farle a pezsettini, mettere in una terrina ed aggiungere anche le albicocche, lavate e tagliate.
Mescolare la farina con lo zucchero, il burro freddo a pezzetti ed il limone strizzato e se lo avete, l'amido.
Ridurre tutto in briciole.
Se volete un risultato migliore usate dei recipienti da forno individuali, altrimenti usare una teglia di circa 18 di diametro.



Imburrare il fondo, poi distribuire le pesche ed albicocche e ricoprire con l'impasto sbriciolato


.Mettere in forno a 180 gradi per 40 minuti, poi spolverizzare di zucchero a velo, appena sarà tiepido!


Se non usate cocottine individuali, al momento di servire si rompe, ma è il suo bello!
Buona dolce coccola  dalla vostra nonna Pat❤

domenica 4 settembre 2016

UN AVVENTURA TRAGICOMICA


In questo periodo estivo, mi sono sentita veramente in forma e non avrei mai immaginato di finire le vacanze con un avventura tragicomica!
Ultimo giorno di ferie, mi alzo con un grosso dolore alla schiena, non soffro di dolori, e mi dico avrò preso umido o troppo sole o l 'acqua era troppo fredda per fare il bagno ieri.
Dopo un po'il dolore mi si spande anche alle gambe ed in mezzo al petto, prendo un Aulin...ma continua sordo ed insistente.
Forse è meglio fare una puntura, di quelle che sta facendo mio marito per il mal di schiena, ma prima è meglio telefonare al dottore che mi dice di non essere molto tranquillo per questo tipo di dolori, sarebbe meglio fare una semplice ecografia per capire meglio.
Il mio dottore mi piace perché non è prolisso ,ma non sottovaluta il tuo male, per questo di lui mi fido molto.
Decido di andare nel vicino centro analisi, ma mio marito carica tutte le valige pronte e dice che mi porta al pronto soccorso, inutile protestare!


Arrivati, espongo il mio problema, ma la persona all'accettazione, mi considera meno di 0.
Aspetto e poi mi ripresento e dopo vari tentativi, visto che c'erano altre urgenze, entro.
Mi guarda con sguardo indifferente, masticando vistosamente una gomma e tra una telefonata personale e l'altra inserisce i miei dati, mi chiede a cosa sono allergica, io rispondo "Al Ciprox"
"Ciprox?"dice lei meravigliata come se le avessi detto che ero allergica all'acqua!
 Poi ho capito perché!
Mi chiede da 1 a 10 che dolore ho ,dico 8 lei scrive 6....CODICE VERDE!
Protesto, ma nulla da fare!
Mi sento male, ma posso resistere e resisto per 2 ore prima di eserre chiamata....nel frattempo decido che non sono grave altrimenti, tra l'attesa ed il nervoso ero già andata.
Finalmente mi fanno entrare.
Mi dicono di non portare la borsina che ho al collo perché qui fregano!
Io la tengo, ho il cellulare figurati se lo lascio, non mi fido già ed il cellulare mi da sicurezza.
Mi mettono su una barella, ma nessuno mi guarda!
La gomma da masticare deve essere di ordinanza, perché tutti infermieri ed infermiere che si trascinano da un punto ad un altro, ne fanno uso!
Chiedo ad un dottore se mi visita, dice che sta staccando il turno, un altro che non era suo compito.Comincio dentro di me a pianificare la fuga.
Intanto passano infermiere e chiedono:
"Dottore alla n 4? " Le dia 2 fiale di Ciprox, ed anche alla n 6! Al n8 glielo faccia in flebo!"
CIPROX ? Voglio andare via.
Intanto entrano 2 carabinieri e dicono:"Siamo qui per la catena"
Credo che parlino di un detenuto,entrano in un ufficio.
Un omino smilzo e stralunato, scende dalla sua barella accanto a me e dice:
"Voglio parlare con i carabinieri"e va in ufficio, io immagino sia il detenuto, ma lui tutto soddisfatto esce e si rimette in barella."Ora mi sento meglio"dice!
Probabilmente anche lui si fidava poco come me ah ah
Mi chiedo fino a che ora dovrei stare in questa baraonda e decido che bisogna prenda il coraggio e vada via.
Mentre medito, arriva il carabiniere e mi chiede:
"Signora come sta?"
"Male"gli rispondo"qui non mi considera nessuno, me ne vado!"
 E lui "Eh no signora, prima deve venire con noi in caserma!"
"Cosaaaaa?"dico io, arriva un infermiera e spiega che non ero io la detenuta!
Allora sono scesa dalla barella, mi sono messa davanti alla dottoressa che stava alla scrivania ed ho detto che me ne sarei andata via immediatamente!
"Vada, vada a suo rischio e pericolo, noi non la incateniamo!"
"C'è mancato poco anche per quello" rispondo" il pericolo è rimanere 5 minuti in più qui dentro"
Mi sono precipitat a tutta verso la sala d'attesa ero dolorante, ma non vedevo lora di essere fuori di li!
Mio marito vedendomi ha detto"Accidenti come sono efficienti, già fatto?"
Ho sbraitato qualcosa che non ricordo e facendo il conto di dove si trovava il prossimo ospedale in caso di necessità, siamo partiti in quarta!
Sono arrivata fino a Prato e sono andata dal dottore che mi ha dato una puntura per i dolori.Mi ha detto, che gli dispiaceva avessi fatto una trafila così io l'ho ringraziato e gli ho detto:"Non si preoccupi è stata un esperienza che mi ha fatto rivalutare il nostro Ospedale di Prato,adesso mi sembra Houston!"
Mi sento come se mi fosse passato sopra una schiacciasassi, ma ora sono a casina al sicuro...passeranno anche i dolori
Non vi ho descritto altri particolari, altrimenti vi dividereste in 2 dalle risate, risate che facevano un gruppo di tedeschi che erano in sala di attesa e sicuramente stavano facendo il confronto con gli ospedali della grande Germania!
Buona domenica dalla vostra nonna Pat❤

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