domenica 31 dicembre 2017

31 dicembre 1966...ed iniziò la nostra FAVOLA !!!


Fin dal momento in cui ci eravamo fidanzati, sognavo di sposarmi con Bruno, sognavo di avere una casa,dei figli con lui, sognavo la nostra Famiglia!
Ma pensavo che fossero solo castelli in aria, vedevo che i ragazzi delle mie amiche stentavano a comportarsi seriamente, anzi non volevano andare a conoscere i genitori, preferivano essere fidanzati "fuori" anziché "in casa" !!
Tipica foto in stile anni 60 ...ed in clima natalizio !
Noi ci vedevamo poco solo la domenica, lui sarebbe voluto venire anche qualche sera in settimana, ma io non avevo il permesso di uscire.

Un giorno mi disse: "Senti, ho deciso che voglio venire a parlare con il tuo babbo, ci dobbiamo fidanzare in casa!" ...PAROLE MELODIOSE per me che non sognavo altro!
Gli avevo raccontato la mia situazione difficile, con il babbo severo e la pseudo-matrigna che non sopportavo, ed ero imbarazzatissima a portarlo a casa per questi problemi.
Lui mi rincuorò dicendo che dovevo chiederlo subito al babbo e così feci .
Il babbo fu un po' ostile dicendo che ero troppo giovane, ma io ero così decisa che mi disse di farlo venire e fissammo per il sabato pomeriggio successivo!
Ero molto emozionata e lo divenni ancora di più appena iniziarono ad arrivare fiori da parte dei miei futuri suoceri, dai fratelli di Bruno e dalle cugine!...che meraviglia, non avevo mai visto a casa delle mie amiche questa usanza, a Prato erano più gentili che a Firenze, pensai!!

Bruno arrivò, con il suo bel gessato tutto carino, sbarbato e profumato...io avevo il mio abitino preferito!
Il babbo lo fece sedere sul divano, si presentarono e mentre io ero lì sognante, sentivo la voce del babbo dire cose che non capivo "Ragazzo...ma sei impazzito a volerti fidanzare a quest'età? Io non sono d'accordo, siete troppo giovani, dovete finire la scuola! Mi sembri un bravo ragazzo, ringrazia la tua famiglia per questi bei fiori, ma io non vi do il permesso fino a giugno che non è finita la scuola...Se vi volete bene saprete aspettare."
NOOOO...non poteva essere così cattivo, io e Bruno eravamo mortificati e rossi come 2 peperoni, gli risposi male, ma la mano di lui mi fece capire che non gli importava niente del babbo, me la stringeva con così tanta forza che ebbi la sicurezza che avremmo fatto come volevamo, con o senza il suo consenso!!!
Continuammo a vederci di nascosto, mi regalò una fedina che portavo orgogliosamente all'anulare sinistro, anche a tavola la sbandieravo sotto il naso del babbo, per fargli capire che stavo facendo di testa mia. La nonna Beppina era dalla mia parte e molte sere, appena il babbo usciva per andare a giocare a carte, Bruno arrivava e lei gli faceva il caffè!
Una sera che c'erano anche due nostri amici...si sentì suonare il campanello e dalla paura che fosse il babbo, Bruno ed il nostro amico si calarono dalla finestra ah ah ah meno male che stavo a piano terra !!
Finalmente arrivò giugno...e dopo gli esami Bruno si ripresentò...il babbo dovette arrendersi e chiamò la nonna per presentarglielo. Disse "Beppina, sicuramente lei lo conosce già, quando non c'è la mamma, c'è la nonna a reggere la parte !"  Allora facemmo una risata, Bruno ed il babbo da quel giorno si dettero del tu, ed ebbero anche molta confidenza!
Da giugno a novembre facevamo la vita di 2 normali fidanzati, a cena da uno,a pranzo dall'altra, ma c'era il problema (per me) che lui, il gennaio successivo sarebbe partito militare già deciso Areonautica Militare, il suo sogn , voleva fare il pilota!!

Il 4 novembre io ebbi l'alluvione (come vi ho raccontato IN QUESTO POST ), rimasi senza casa e fui ospitata a casa di Bruno, poi un giorno mentre si andava da Prato a Firenze...per sistemare quel rudere che era diventata la mia casa, lui mentre stava guidando mi disse "Che ne dici se ci sposassimo ???"
AVEVO SENTITO BENE....mi aveva chiesto di sposarlo...ed io che avrei voluto saltargli al collo dalla gioia, ma nella 500 mentre guidava non era il caso risposi "Che meraviglia, non andrò più a letto da sola !"
Volevamo sposarci il 26 dicembre, ma la chiesa che avevamo scelto era occupata...dopo tanti anni abbiamo scoperto che gli sposi di quel giorno erano i nostri futuri consuoceri, i genitori di mia nuora!!
Allora decidemmo di sposarci il 31 dicembre ad un anno esatto dal nostro primo bacio!
Ci vollero le firme dei nostri genitori , perché non eravamo ancora maggiorenni.
Gli ultimi giorni prima del matrimonio mi trasferii a casa della zia Bianca e da li, partii la mattina del 31 dicembre 1966!
Quando salutai Firenze in una auto elegante di un amico del babbo, con lui al fianco ed io nel mio bel vestito bianco,con il cuore in gola dalla gioia di andare verso la chiesa dove Bruno mi aspettava, mi sentivo leggera come una piuma, sentivo che accanto al mio amore mi attendeva la vita che da sempre immaginavo, senza niente di strano ma solo tanto amore da vivere con lui...e poi figli e nipoti!
Insomma , mi aspettava la favola che avevo sempre sognato e lui era ed è ancora il mio principe azzurro!

Buon fine anno e buon anno nuovo dalla vostra nonna Pat❤
Ah ah ....mai vista una sposa che tiene il mazzolino in mano ...fino al momento di entrare in casa !!!
Ero proprio una bimba .... ah ah






mercoledì 27 dicembre 2017

Un Natale pieno di "Selfie"

È stato un bel Natale in famiglia , stati bene contenti di essere anche quest'anno tutti insieme, baci abbracci e:
 "Dai facciamoci una foto."
"Come è bella la tavola, la voglio fotografare, che bellezza questo piatto, fammi fare una foto prima di pranzo"
Guardando quante foto di tavolate,pietanze ,alberi di Natale appaiono in questi giorni su Fb, sembra che non ci sia famiglia , che non abbia voglia di condividere la propria gioia ed il luogo in cui si trova con tutto il mondo della rete.
Tutti ci siamo fatti selfie, abbiamo fotografato tavole e piatti con curatissime ricette,ma quando guardo tutte queste foto mi incuriosisce immaginare,cosa  potrebbe accadere dopo i sorrisi visti nel selfie.


Mentre guardo queste foto di gruppi sorridenti, mi soffermo ad osservare i volti immortalati e mi chiedo cosa sarà passato nella mente di ciascuno nell'attimo della foto o cosa sarà accaduto dopo.Ci sarà chi non vuole che la foto sia pubblicata, perché non si piace, chi mentre la faceva, pensava, che ha mangiato troppo e tira indentro la pancia perché non si veda.Dopo tutte queste belle immagini, ci sarà chi si addormenta, chi dirà che è stato benissimo ,chi giura che l'anno prossimo vorrà essere da tutt'altra parte ,ci sarà chi esprime tutta la propria allegria , ma anche chi in queste riunioni familiari, esprime il proprio disappunto
Perché dopo fatto il selfie, appena spento la camera, ognuno riprende il proprio io con o senza sorrisi ed quando penso al "dopo selfie natalizi", mi viene in mente il film "PARENTI SERPENTI" ah ah ...ve lo ricordate?
Tutti i figli tornano a casa  dei nonni ciascuno con la propria famiglia e dopo un bellissimo pranzo di Natale dove tutti fanno la loro parte facendosi foto gruppo, mostrandosi felici scoppia il finimondo....litigi , rancori assopiti che tornano a galla, perché tutti dicevano di amare tanto questi nonni, ma al momento che la nonna vedendo la famiglia felicemente riunita, annuncia che lei ed il marito, vorrebbero stare più vicini ai figli e propone di andare a stare, periodicamente a casa di uno o l'altro figlio, succede l'inferno ah ah
Infatti il film finisce, che i tanto affezionati parenti decidono di regalare una stufa a gas ai nonni, che scoppia al momento giusto, liberando ciascuno dal peso di avere i nonni in casa.
Naturalmente esagero, ma se invece di tutti queste belle foto sorridenti, fatte addirittura con la bacchetta lunga per tenere il cellulare, si pubblicassero anche le foto del dopo , stravaccati sul divano, sonnecchianti, od annoiati oppure con tutte le tavole disastrate dopo il pranzo, le cucine da sistemare,chissà che non sarebbe veramente divertente,  sicuramente più creativo, scorrere le foto dei nostri"pomeriggi di Natale, dei nostri post pranzi natalizi"
Peccato che mi è venuto in mente solo adesso, altrimenti davo io il via a questi post fotogafando la mia cucina da mettere in ordine , dopo un pranzo di 12 persone ah ah
Buone Feste in allegria, e continuate a selfarvi, con sorrisi veri o finti...tanto ormai così ci siamo abituati a fare....non ci ferma più nessuno!
Buona domenica dalla vostra nonna Pat❤

venerdì 22 dicembre 2017

COSTINE DI MAIALE DE'MEDICI

Questa è una ricetta di grande effetto e gusto che può andare bene anche per i pranzi delle feste.L'ho rivista in televisione fatta da Paolo Tizzanini e Bigazzi ...mi sono subito ricordata che la faceva nonna Beppina!
Io l'avevo dimenticata vedendola mi è tornato in mente anche il sapore e l'ho rifatta !
Ha avuto un gran successo in famiglia ...ha un sapore dolce e forte quasi afrodisiaco!
OTTIMA....vietata solo a chi soffre di colite...gli altri si accomodino pure a tavola e ne saranno estasiati!
La famiglia  De' Medici ....non ha solo contribuito a fare della Firenze dell'epoca un gioiello , ma ha lasciato dei piatti favolosi , che grazie a Caterina furono portati in Francia e di molte di esse  se ne sono appropriati i francesi....


COSTINE DI MAIALE DE' MEDICI


Ingredienti:
Costine di maiale qb fatte tagliare in 3 parti perché siano piccoli pezzi
prugne secche denocciolate ed albicocche secche
un bicchiere vino bianco secco
olio, pepe sale
rosmarino aglio


In una padella mettere olio aglio e rosmarino, poi aggiungere le costine di maiale
e far arrosellire bene.
Appena sono ben colorite aggiungere le prugne che avrete prima bollito insieme al vino bianco.
Far insaporire con le prugne aggiungere le albicocche, poi il vino bianco dove sono state cotte le prugne.




Far cuocere per circa 10 minuti facendo amalgamare e caramellare 
le costine con prugne ed albicocche.



Vi garantisco che i  De' Medici erano veramente dei goduriosi
...questo piatto è una favola!

Buon appetito dalla vostra nonna Pat❤



domenica 10 dicembre 2017

ASPETTANDO NATALE

Quando ero piccola fino a 9 anni , i preparativi per il Natale a casa mia erano bellissimi, perché se la mamma stava bene faceva tante decorazioni ed un albero di Natale alto fino al soffitto.



Lei aveva una grande manualità mentre il babbo che non sapeva neppure attaccare un chiodo, aveva sempre paura che lei cadesse dall'alto scaleo mentre attaccava le palline di vetro o metteva il cotone idrofilo  sui rami come fossero fiocchi di neve.
Io mi davo un gran daffare a decorare l'albero nella parte più bassa, ma spesso mi cadevano quelle delicatissime palline colorate che erano fragilissime.
Era bello credere a Babbo Natale e la Befana, la mamma mi faceva racconti avventurosi di questi 2 poveri vecchi che dovevano consegnare regali ai bambini di tutto il mondo.
 Anche voi ricorderete la delusione che avete provato, quando avete scoperto che tutto ciò non era vero, che non esistevano!
La mia delusione e consapevolezza che quello che le mie compagne di classe mi dicevano  era vero ,si è concretizzata pochi giorni avanti il Natale del 1956, quando avevo 8 anni.
Desideravo da sempre una bambola alta come me, allora esistevano quelle bellissime bambole che sbattevano gli occhi di vetro sotto le palpebre di ceramica, erano rigide e delicate perché la plastica non era ancora usata per farle.
Avevo tutte bambole ceche, era troppa la tentazione di infilare le mie dita curiose in quegli occhi fissi  che, spinto il meccanismo da cui erano sorrette ,cadevano irrimediabilmente nella loro pancia.
Fu un colpo al cuore, quando aprendo un armadi dietro un cappotto lungo della mamma, la vidi bellissima castana come me che dal buoi dell'armadio mi fece capire che da quel momento non avrei più creduto a Babbo Natale.
Non dissi niente alla mamma, che continuava a cinguettare le sue fantasiose storie su di lui, non volevo che provasse la mia delusione, perché inconsapevolmente volevo ancora credere che Babbo Natale esisteva davvero e feci bene, quello fu l'ultimo Natale che passavamo insieme, non seppe mai che da quell'anno in poi non avrei ma più creduto alle favole !
Era una mamma molto moderna per l'epoca, conosceva la storia del calendario dell' Avvento e mi faceva trovare ogni giorno un regalino, facendo una specie di caccia al tesoro per tutta la casa.
Quando sono diventata mamma , ho continuato la tradizione del calendario dell'Avvento, ma io compravo quelli già pronti , con caselline piene di cioccolatini e bambolottini.
I miei bambini aprivano contenti ogni giorno la loro casellina curiosi di trovare la loro sorpresina.
La sorpresa più bella però l'ho avuta io in questi giorni, quando le mie nipotine piccole mi hanno detto che mia figlia per l'Avvento prepara per loro una caccia al tesoro alla ricerca del regalino.
Io non ho mai insegnato a mia figlia a fare questo gioco e mi sono commossa ricordando che era lo stesso modo in cui la mia mamma celebrava il periodo dell'Avvento con me.
Magia del Natale , magia del dna di una nonna mai conosciuta, ma sicuramente sempre accanto alla sua nipotina diventata una meravigliosa mamma come lo era lei !
Buona domenica ,dalla vostra nonna Pat❤

venerdì 8 dicembre 2017

TAGLIATINE DI VITELLO E TACCHINO SU LETTO DI FINOCCHI

In questo periodo abbiamo avuto voglia di mangiare piatti leggeri , queste tagliatine ci sono piaciute tantissimo !!
Ve le consiglio anche se avete bambini piaceranno molto !



TAGLIATINE DI VITELLO E TACCHINO SU LETTO DI FINOCCHI




Ingredienti:
per 3 persone
2 fette di petto di tacchino di circa 1 cm
2 fette di vitello alte 1centimetro e mezzo
pangrattato
semi di sesamo
olio , sale , erbedi provenza o pepe

2 finocchi



Passare le fette di tacchino in poco olio da entrambi i lati e salare con sale ed erbe di provenza oppure altri aromi che gradite tipo timo .
Ungere anche le fette di vitello senza salare.



Mettere una gratella a scaldare. Intanto passate le fette di tacchino nel pangrattato e le fette di vitello nei semi di sesamo. Appena la griglia sarà calda porvi le fette di tacchino, far cuocere 3 minuti poi girare e cuocere l'altra parte altre 2 minuti.


Togliere e porre le fette di vitello passate nel sesamo, cuocere 1 minuto per parte se si vuole al sangue, oppure 2 minuti poco più rosata.









Tagliare a fettine e porre su un letto di finocchi crudi tagliati prima e conditi con olio sale e limone .
Aggiungere un filo di olio crudo e servire !!
Buon appetito dalla vostra nonna Pat



lunedì 4 dicembre 2017

Paura di invecchiare? No grazie

Quando ero piccola e le nonne mi facevano vedere le loro foto da giovani rimanevo allibita!
Come avevano fatto a diventare così?
Nel mio già inguaribile ottimismo, mi dicevo che a me non sarebbe mai capitato, non capivo che tutti si invecchia, pensavo che fossero invecchiate perché erano antiche, ma noi nuova generazione saremmo rimasti più giovani.
In parte è stato così, oggi non dimostriamo più la vera età anche se ci curiamo poco siamo tutti più giovani in confronto ai nostri nonni, ma alcuni pur di dimostrare meno anni spesso esagerano.
Io non ho mai avuto paura di invecchiare, ho sempre pensato che ogni periodo della vita ha le proprie gioie ed anche se avanzano rughe ed acciacchi, amo la mia età.

Spesso vengono a negozio persone che stento a riconoscere da come sono trasformate da chirurgia plastica o punture di botulino.
Anche tra le giovani ci sono alcune che a 40 anni hanno già fatto vari interventi, che hanno sempre la stessa espressione, hanno bocche che sembrano canotti e nasi tutti uguali alla francese.
A me piacciono le donne ed anche gli uomini, che hanno scritto tra le pieghe delle loro rughe le loro emozioni, felicità ed affanni, mi trovo molto in imbarazzo a parlare con queste faccie inespressive, mi fanno tanta tenerezza, perché penso che hanno lasciato sul lettino del chirurgo la loro personalità e non possono più tornare a riprendersela.
Forse io sono avvantaggiata dal non essere mai stata una bellissima, da giovane era bella il giusto, forse ero "un tipo", allegra, non ho mai avuto lineamente perfetti, mio marito mi dice che si è innamorato del mio sguardo ah ah ah per quello non si può andare a rifarselo dal chirurgo...tutto il resto era nella norma !


Chi è stata bellissima, poverina ha molti più problemi, gli altri si ricordano solo di come era bella ed allora incombe la paura di invecchiare. Pensate come sarebbe stata oggi Marylin Monroe...lei è rimasta un mito, giovane per sempre! Ma non mi sembra un buon sistema per combattere la vecchiaia ah ah ah

Fortunatamente per me e sfortunatamente per chi mi sta vicino, io sono sempre molto ottimista, anche nei momenti difficili mi convinco che passeranno ed il meglio verrà.
Per la vecchiaia il discorso anche essendo ottimisti è un po'diverso, verrà sicuramente, allora io mi convinco che oggi mi devo piacere con tutti i miei difetti perché se ci sarò ancora tra 10 o 20 anni vorrei essere quella di adesso!
Il bello di essere arrivata a questa età è che ho avuto la gioia di conoscere le mie nipotine...e vorrei conoscere anche i loro figli.
Non ho paura di invecchiare, ho solo paura di perdere il mio ottimismo ad oltranza, quello che forse quando arriverà il mio momento, se me ne accorgo mi farà dire:
"ASPETTATE UN ATTIMO, MI SEMBRA DI SENTIRMI MEGLIO...TORNATE FRA UN PO'" ah ah ah......magari si potesse !

E voi avete paura di invecchiare?
Dite la vostra che ho detto la mia!
Buona domenica dalla vostra nonna Pat!

venerdì 1 dicembre 2017

LASAGNE DI MARE

Le lasagnei le amo in qualsiasi modo classiche con verdure, con pesto; oggi le ho fatte con un misto di mare...tanto per fare una ricetta adatta al venerdì!
Buonissime, veloci, piatto unico!



LASAGNE DI MARE

Sinceramente io preferisco sempre il pesce fresco, ma ho una bella scorta nel congelatore di surgelati ed oggi per fare le lasagne ho usato il surgelato!



Ingredienti:
Totani, gamberi, vongoline
Piselli
pasta da lasagne (io ho usatole "Sfogliavelo di Giovanni Rana ")
Farina, latte, burro x besciamella
sale olio



In una padella mettere i gamberi ed i totani con olio ed uno spicchio di aglio, se lo gradite mettetelo vestito, che poi toglierete.

Intanto fate cuocere anche i piselli e fate la besciamella.
Appena il pesce è  quasi cotto unire anche le vongoline, salare e quando i piselli saranno pronti, unirli ai totani e gamberi e fate insaporire il tutto.


Preparare una pirofila da lasagne e dopo averla imburrata o messa un po'di besciamella, iniziate a comporre le lasagne, cospargendole con il misto di pesce e besciamella.



Appena avrete composto i vari strati, mettere qualche fiocchetto di burro infornare a 180gradi per 20 minuti










Buon appetito dalla vostra nonna Pat❤


domenica 26 novembre 2017

REGALO DI NATALE

Dopo il primo impatto del ritorno a scuola, le cose presero una parvenza di normalità.
Tutti i giorni, quando tornavo da scuola e le nonne mi aspettavano sulla porta insieme andavamo a salutare gli zii Giancarla ed Osvaldo che avevano ripreso il negozio di ortolano del nonno.
Se era il turno della nonna Olimpia (ricordate che lei veniva a casa mia il lunedi, martedi e mercoledì) gli zii restavano a pranzo da noi, a volte cucinava la nonna, a volte la zia portava delle pietanze fatte da lei che cucinava benisimo, infatti vi ricordate che vi ho raccontato che anni dopo lei e lo zio misero un ristorante.
Mi piaceva tanto stare con loro e quando la zia mi portava con sè a fare spese mi sentivo importante perchè si fidava del mio parere.
La domenica non si andava più a pranzo a Ponte a Mensola, perchè era il turno della nonna Beppina se non aveva voglia di cucinare, cosa rara, ci portava tutti al ristorante "al Girarrosto", lei amava questi ristoranti dove si stava seduti fino alle 4 a chiacchierare, inebriati dai profumi delle braci dove cuocevano file di polli, conigli, spiedini, ariste.
Il babbo e lo zio Romano che fumavano anche a tavola, ci inondavano delle nubi delle loro sigarette e si usciva dal ristorante con addosso odori di fumi vari ed anche il lunedi se avevo lo stesso cappotto , mi portavo dietro questo odore domenicale.
La zia Giancarla un giorno mi chiese se potevo andare a casa a Ponte a Mensola per farle compagnia visto che la domenica non ci andavamo più ed io contenta dissi sì.
Mentre eravamo in casa, suonò il campanello e si affacciò la sarta che stava sullo stesso pianerottolo
"Giancarla"- disse - "che c'è la Patrizina? Che bello che sei qui, sono contenta di vederti e poi ti devo chiedere un piacerino!"
Io la guardai, sorpresa "Cosa mi vuoi chiedere?" risposi.
"Sai ciccina, io ho una nipotina della tua età che vive a Torino e per Natale volevo farle un bel vestitino, ma non ho le misure, mi puoi fare da modella?"


"Volentieri" dissi , quando si trattava di vestiti ero sempre pronta a provarmeli.
Mi fece vedere una stoffa a quadretti piccolissimi, sui toni del beige, azzurro e grigio, mi spiegò come lo voleva fare, e mi chiese se mi sembrava una bella idea
A me quella stoffa morbidissima ed il modello che mi aveva proposto piacquero subito e le dissi che la sua nipotina sarebbe stata molto contenta di ricevere un bel vestito così.
Tornando nella casa della zia , le dissi che quella bambina era proprio fortunata ad avere un vestito così bello e la zia mi dette ragione.
La settimana successiva tornai un pomeriggio con la zia Giancarla a casa sua e lei un pò in imbarazzo mi dise "Patrizina, bisognerebbe essere così bravi da tornare dalla sarta, mi ha detto che non è sicura che il vestito sia perfetto, sii brava falle nuovamente da modella."
Io ero un pò scocciata ed anche un pò gelosa di quella bambina che avrebbe indossato il vestito che io provavo per lei, ma per amore della zia, andai, lo riprovai, mi guardai allo specchio e mi montò la rabbia! Ma guarda io devo mettermi un vestito così bello per una bambina che non non conosco e che mi sta pure antipatica! Ora poi che il vestito aveva anche un bel collettino bianco ed un fiocchino blu al collo, come la cinturina!
"Zia, ora basta, questo vestito non lo voglio provare più."
"Ma ti piace?"  disse la zia
"No, non mi piace." risposi, con le guance rosse dalla rabbia che mi faceva quella bambina.
"Meglio"- disse la zia - "tanto non è nostro"
Io lo sognavo anche la notte quel vestito, ma non lo dicevo a nessuno !!
Il nostro primo Natale da soli gli zii vollero in tutti i modi che io ed il babbo andassimo a dormire da loro la vigilia per andare insieme alla messa di notte e per svegliarsi con i regali sotto l'albero come avevamo sempre fatto. Il babbo accettò per far contenti loro e la nonna Olimpia, io ero contenta, facevo ancora finta di credere a Babbo Natale, per la paura che non mi arrivassero regali ma l'anno prima avevo scoperto con tanto dispiacere che non esisteva!
Curiosa come sempre avevo guardato dentro un armadio, dove la mamma frettolosamente aveva messo qualcosa...ed avevo scoperto la bellisima bambola che desideravo e che "Babbo Natale" mi portò 2 giorni dopo.
Quest'anno avrei fatto ancora finta di crederci, ma tutti sapevano che non era vero.
Il giorno prima di Natale ci trasferimmo a Ponte a Mensola, dove la nonna ci aveva preparato il suo lettone, con le lenzuola sempre profumate di lavanda, io ero contenta nonostante tutto...ed anche il babbo quella sera sembrava meno triste di sempre, piaceva anche a lui essere nella vecchia casa della sua infanzia. Dopo la messa ci demmo tutti un bacino ed andammo a letto.
un mio biglietto di auguri al babbo, di quando ero piccina
La zia mi disse "Domattina ti sveglio io per vedere il regalo di Babbo Natale"... ed io mi addormentai serena!
La notte ogni tanto mi svegliavo per vedere se era già mattina, poi mi riaddormentavo...contenta che le ore che mi separavano dal mio regalo fossero sempre meno.
Mi immaginavo mille cose, ma ero incerta, la letterina a Babbo Natale quell'anno non l'avevo voluta scrivere....mi ricordava troppo le letterine che ogni Natale la mamma mi faceva scrivere guidando la mia mano!
Finalmente la porta si aprì e la zia Giancarla mi dette il buongiorno ed un bacio, mi fece mettere la vestaglia rosa bella calda, le ciabattine, poi con aria sospetta mi prese per la mano ed andammo verso il salotto.
Era tutto buio, lei accese la luce e sulla poltrona accanto all'albero LO VIDI....mi andò il cuore in gola....il vestito per la bambina di Torino era lì, era mio....abbracciai forte la zia mentre il babbo la nonna e lo zio Osvaldo mi guardavano commossi.
Quando ho pensato a questo racconto ho cercato ovunque la foto che vedete sopra, mi ero rassegnata a metterne un altra ,quando mi è venuto l'idea di guardare in un cassetto e l'ho trovata !!
E' stata una grande emozione... l'ho tenuta per anni nel portafoglio...come ricordo di un Natale che poteva essere il più triste della mia infanzia e divenne uno dei più belli che ricordo in vita mia!

Buona domenica dalla vostra Pat  nonna cantastorie !!

sabato 25 novembre 2017

W Le Girelle di Erika !

Per riallacciarmi al post già pubblicato sulle "girelle a forma di pizza", adesso vi faccio vedere quelle in versione salata e versione dolce, queste le ha fatte Erika sono una sua ricetta!



GIRELLE CON PHILADELPHIA (o stracchino) 
E PROSCIUTTO COTTO ( o pancetta affumicata )




IL PROCEDIMENTO È SEMPRE LO STESSO!
Stendere la pasta sfoglia rettangolare, spalmare philadelphia o stracchino, aggiungere prosciutto cotto in fette o pancetta affumicata a cubetti, arrotolare nella pellicola, mettere in frigo per qualche ora...


più stanno in frigo meglio sarebbe, ma se proprio si ha fretta se ne può anche fa a meno,
tagliare a fettine, salare e se piace, spruzzare di noce moscata

porre in forno a 180° per 15 minuti...


GIRELLE AL CIOCCOLATO
o
AI FRUTTI DI BOSCO E MIELE





Con lo stesso metodo sostituire glingredienti salati, con gocce di cioccolato
O con frutti di bosco non freschi, ma canditi, e miele !



QUESTE VERSIONI DOLCI HANNO QUALCHE CALORIA ...MA SONO TROPPO BUONI!!!!!

Grazie Erika per queste ricettine veloci  sfiziose golosissime !

Buon aperitivo , dessert o merenda con le ricettine di Erika e la vostra nonna Pat ❤


domenica 19 novembre 2017

I MIEI ZII ♥

Non tutti hanno la fortuna di avere zii e soprattutto zii che ami veramente quasi come i tuoi genitori...io si !!!
Avevo 3 zii e 3 zie...gli zii Orlando ed Osvaldo fratelli del babbo, e lo zio Romano fratello della mamma...loro erano i miei zii di sangue....le zie si dice acquistate, perché erano le loro mogli.


da sn: la mamma ed il babbo, ed i miei 4 zii, io sono quella con la coroncina!

Il mio zio preferito era lo zio Osvaldo, il fratello piccolo del babbo.
Era un carattere molto diverso da mio padre era allegro, giocherellone, comprensivo... mi voleva un bene immenso ed io lo ricambiavo con lo stesso affetto.
Quando ero piccola, lui non era ancora fidanzato, era lo zio "giovanotto", come si diceva allora ed io e lui eravamo i ragazzi di casa! Appena arrivavo a Ponte a Mensola per i pranzi domenicali, lui mi veniva a prendere ed io lo abbracciavo, ma mi arrabbiavo subito perché mi diceva che era più bello lui di me "No, zio son più bella io"..."no macchè son più bello io " replicava, allora mi stufavo ed una volta gli risposi :
"VUOI ESSER BELLO TE ?...o ESSI " e questa frase che fece ridere tutti, me la ripeteva anche quando lo andavo a trovare ed era ormai anziano!

Il babbo e lo zio Osvaldo
Si fidanzò con una bella ragazza mora, ed io che avevo gli stessi gusti dello zio, me ne innamorai...la mia adorata zia Giancarla! Erano giovani, allegri, spensierati, ed io stavo così bene con loro che non volevo mai che andassero via....anche quando mi fecero la lavanda gastrica (vi ricordate QUESTO RACCONTO? ) ...volevo solo lo zio Osvaldo e la zia Giancarla, forse sapevo che mi avrebbero evitato qualche sculaccione dei miei genitori  ah ah

Il babbo era più alto dello zio ed a volte se ne vantava, ma lui replicava che era stata la sua fortuna, non essere alto, perché in tempo di guerra una volta che era con un amico alto come il babbo, i tedeschi avevano sparato contro di lui ed il suo amico, ma avevano colpito alla testa solo l'amico, lui era più basso del muro dietro il quale si erano nascosti  ah ah ..e non lo avevano preso !!

Quando si sono sposati gli zii erano rimasti a casa con la nonna Olimpia a Ponte a Mensola, dove vivano anche gli altri zii Orlando e Bianca in una casa vicina, per questo io stavo tanto volentieri in questo borgo di cui vi ho parlato nello scorso racconto ( IN QUESTO RACCONTO QUI )

Amavo molto anche la zia Bianca...era così bella, bionda, sembrava Michelle Morgan un' attrice francese, ma quando anche da grande glielo dicevo lei rideva e mi diceva "Patrizina ..te tù hai visto un film" detto toscano per significare che siamo un po' con la testa tra le nuvole ah ah
Certo aveva ragione, lei era una donna molto semplice, ma non poteva essere tanto diversa aveva sposato un uomo buono come il pane, ma un "orso"!...diceva sempre cose giuste, ma misurate, poche parole e buone come si dice a Firenze; anche lui somigliava ad un attore dell'epoca, vi ricordate Orson Welles?  Ecco, lui assomigliava ad Orson ed era un orso ah ah ...ma io gli volevo molto bene..anche se riuscivo ad essere più espansiva con gli altri zii.

Dopo che la mamma non c'era più loro mi hanno coccolato e viziato tanto!!
Non avevano bambini, la mia cugina arrivò quando avevo 14 anni .. e fu una gioia immensa per me, ma fino a quel momento, dai 9 ai 14 anni sono stata la bambina dei miei 4 zii ed anche dopo, non è cambiato nulla...solo che adesso di bambine i miei 4 zii ne avevano 2 !!!
La zia Giancarla era addetta al mio abbigliamento ed io ero così contenta di andare nei negozi con lei, era giovane e moderna e ci teneva che io fossi bellina; era un' ottima cuoca infatti lei e lo zio Osvaldo sono stati i primi proprietari della "TRATTORIA OSVALDO" a Ponte a Mensola...che esiste ancora, ma io non ci vado mai, mi fa troppa tristezza senza loro.

La mia mamma voleva che fossi molto educata e mi aveva insegnato a comportarmi bene in casa propria come in casa di altri....dopo che non ci fu più, da giugno a ottobre quando ricominciava la scuola, stetti a casa delle zie, che facevano a gara per tenermi, e poichè stavano accanto non c'erano problemi...bastava prendere il pigiama e spostarsi da una casa all'altra...
Quando ero dalla zia Bianca e dicevo "...grazie zia..scusa zia ...zia posso...permesso zia..."  lei mi abbracciava e nella sua semplicità, mi diceva: "Tesoro non mi dire sempre per tutto Grazie, Scusa....e tù sei troppo educata ..tù mi fa' pena...e tù sei anche orfana!"

Non so se piangere o ridere ricordandola....cara, dolce, semplice zia Bianca, tu con Orson...Osvaldo e Giancarla ....siete stati le colonne della mia adolescenza....e siete ogni giorno nel mio cuore !!!
Patrizina Vostra♥

Buona domenica dalla vostra nonna Pat !!♥

giovedì 16 novembre 2017

PIZZA DI SFOGLIA CON POMODORINI

Questa gustosissima pizza non è mia, l'ho copiata da una pubblicata da Soribel Lullaby conosciutissima blogger che ringrazio di aver pubblicato una "Quiche di fine estate" così buona e leggera ed alla quale faccio tantissimi in bocca al lupo ...perchè è in dolce attesa ...anzi ci siamo quasi credo !!



PIZZA DI SFOGLIA CON POMODORINI




Io ho fatto una mia versione ispirandomi alle bellissime foto di Soribel ...ma non avendo mai tempo sono andata a memoria , poi riguardando adesso la sua bellissima Quiche ...mi sono accorta che  ho messo i pomodorini capovolti, che la mia è più rustica ...insomma un pò più da nonna, così l'ho chiamata Pizza invece che Quiche...ah ah !!



Una confezione rettangolare di pasta sfoglia
pomodori ciliegini o piccadilly
1uovo
formaggio splamabile tipo Philadelphia o stracchino secondo i gusti
olio sale pepe (io erbe di Provenza )



Srotolare la Pasta Sfoglia , appoggiarla sulla teglia forno, mantenendo la carta in cui è avvolta od usare carta forno vostra se preferite



Spalmare la pasta con il tipo di formaggio che avrete scelto salate leggermente, sbattere l'uovo e spalmare sul formaggio, mettere i pomodorini a metà sopra allineati , cospargere con parmigiano grattugiato salare e pepare a piacere.



In forno a 180° fino a cottura, circa 15 minuti, controllando di tanto in tanto che abbia preso il colore desiderato .
Servire tiepida .......BUONISSIMA !!

Buon appetito dalla vostra nonna Pat...che ringrazia Soribel per questa bella idea
ed invito tutte a visitare la sua pagina facebook BROC&WHITE
ed il suo blog www.lullabyfoodprops.it








mercoledì 15 novembre 2017

TORTA DI PANE CON PISTACCHI E GLASSA

Non so più che ricetta inventarmi per riciclare il pane!
Mio marito non si è ancora accorto che siamo in 2 e tutti i giorni continua a comprare il pane come quando i figli erano adolescenti e tutti i pomeriggi avevamo amici a fare merenda!
Questa torta è simile alla torta di pane che ho pubblicato tante volte,ma poiché Maria ama fare e mangiare la glassa  abbiamo fatto questa versione!


TORTA DI PANE CON PISTACCHI E GLASSA

INGREDIENTI:
Pane casalingo raffermo circa 400 grammi fatto ammorbidire in latte, anche di soia o di riso, se ci sono intolleranze.
2 uova
80 grammi di burro fuso, può essere sostituito con burro di soia
4cucchiai di zucchero
2 cucchiai di farina di mandorle
1 cucchiaio di Nutella
uvettte
pinoli


Pistacchi 2cucchiai

Per la glassa
100 grammi di zucchero a velo
2 cucchiai di acqua calda

Mettere il pane a rinvenire in latte caldo, va bene anche se di soia o riso e far sbriciolare.
Poi strizzare bene e mescolare con le uova, lo zucchero, il burro, la farina di mandorle ( se non ne avete, viene buona lo stesso è solo per dare un retrogusto di mandorla, potete anche fare la farina di mandorle tritando finemente delle mandorle pelate)


Mescolare il tutto ed aggiungere un cucchiao di Nutella poi le uvette , lavate ed asciugate ed i pinoli.
Mescolare bene e mettere in una pirofila già imburrata ed infarinata.
Porre in forno caldo a 180 gradi per 40 minuti.


Dopo aver fatto riposare la torta, cospargerla con i pistacchi tritati finemente e decorarla con la glassa che avrete fatto ed usato immediatamente per non farla indurire.


La glassa si fa semplicemente mescolando 100grammi di zucchero a velo con 2 cucchiai di acqua calda mescolare velocemente e con l'aiuto di un sac a poche o semplicemente con un cucchiaino, decorare a piacere.
Se lo farete fare ai bambini si divertiranno moltissimo!
Buon divertimento , dalla vostra nonna Pat❤



mercoledì 1 novembre 2017

Oggi ancor di più ho capito che aveva ragione lui !

Quando si imbronciava se vedeva che non andavamo volentieri al cimitero, non lo capivo lo consideravo egoista ! Non sempre aveva ragione nelle sue critiche o nei suoi continui insegnamenti, ma devo ammettere che il più delle volte era sulla strada giusta.
Tornando a casa, mentre eravamo in autostrada,a fine giornata, mi commuovevo pensandoci!


Oggi mentre guardavo le mie nipotine , correre a cercare volti di parenti, nomi e date di bambini volati in cielo, un gatto che si aggirava tra le tombe, un tipo severo che assomigliava a mio nonno ed anche lui aveva lo stesso cognome, mentre volevano che raccontassi loro storie su quei parenti....ho capito che aveva ragione lui.
Credo che per mio padre oggi sia stata una bellissima giornata, calda e piena di sole ad illuminare la sua casa e noi che andavamo e tornavamo da un parente all'altro, facendo sempre capo a casa sua.
Le bambine erano contente perchè Settignano non fa paura anzi c'è un aria bellissima ed il sole ha contribuito a rendere tutto più facile.
Aveva ragione lui.quando diceva che bisogna insegnare ai bambini ad andare al cimitero e far conoscere i propri antenati...io lì gioco in casa sono tutti vicini.
"Venite vi porto a trovare il nonno Oreste " ho detto e loro
" Fammelo vedere, ma era un pò serio , invece la zia Bianca è molto sorridente !!"
" Questo è lo zio Orlando, ma perchè è con la nonna Olimpia e non è insieme a sua moglie Bianca ?   E'insieme alla sua mamma ,perchè voleva più bene a lei che alla moglie ??" ah ah
Ed allora a spiegare che non c'era posto e la zia Bianca è morta che aveva già 90 anni ed è andata da sola ! " Sai nonna , è bello vedere che tutti ridono, non sono tristi, vuol dire che sono felici "
" Ma questo nonno Faustino è serio come il nonno Oreste, era infelice ? "
" No amore era il mio bisnonno e dice che fosse buonissimo, ma come il nonno Oreste che era suo figlio,aveva un aria severa "E racconta racconta, ho presentato loro anche lo zio Osvaldo che è insieme alla zia Giancarla.
" Nonna, ma questa è la tua zia giovane che ti fece la sorpresa del vestitino per Natale ?"
 " Si amore, è lei hai visto come era bella ? "
"Ma, dove c'è il nonno Orazio, che poi sarebbe i nostro bisnonno, c'è anche la bisnonna Marisa e la Beppina e Baldo se erano nonni tuoi cosa sarebbero per noi?"
Quando mai avrebbero avuto la voglia di sapere tutte queste cose se oggi non fossero venute quassù?
Avevi ragione caro babbo,è bello conservare le nostre radici ed insegnarlo ai figli e nipoti, che avendone memoria forse non le disperderanno.
Bisognava arrivare alla mia età e trovarsi oggi a camminare per mano alle mie nipotine o vedere mia figlia che spiegava loro cosa si ricordava di questo giorno quando ci veniva con te, per farmi ammettere che sei stato veramente GRANDE !!
Tua nonna Pat❤

domenica 29 ottobre 2017

I MIEI NONNI

Dall'inizio dei miei racconti, ho parlato sempre delle nonne, ma poco dei nonni...è stata la festa dei nonni questa settimana  per questo ho deciso di presentarvi anche loro.
Pur avendo 2 coppie di nonni non posso dire di avere avuto preferenze...li amavo veramente allo stesso mod, come è naturale qualche affinità di carattere ci poteva essere, ma l'amore era lo stesso perché ho avuto la fortuna di avere nonni speciali.
Erano 2 coppie completamente diverse....ed io stavo bene per questo con ognuno di loro, non mi annoiavo mai.
Il nonno Oreste, padre del mio babbo, era alto, dritto come un fuso, magrissimo, con baffetti e pochi capelli. Vedendolo per strada poteva anche incutere soggezione, tutti i Tangocci facevano questo effetto, ma era l'uomo più dolce della terra...
Si alzava tutte le mattine alle 4 per andare al mercato, faceva l'ortolano (come vi ho raccontato IN QUESTO POST QUI); mi ricordo che quando andavo a dormire da loro, la nonna Olimpia prima di andare a letto preparava la caffettiera napoletana da 2 persone, apparecchiava per la colazione, fette di pane arrostito e tazzone per il latte, poi preparava anche 2 fette di pane dove a volte metteva del formaggio pecorino, a volte la frittata, lo rincartava nella carta gialla e lo metteva nella tasca del giaccone del nonno così aveva pronta anche la seconda colazione che avrebbe fatto dopo aver comprato cosa gli serviva al mercato per vendere nella sua bottega.
Il nonno mi prendeva sulle ginocchia, mentre aspettavamo che la nonna preparasse tutto e mi raccontava una storia oppure mi lasciava fare il mio gioco preferito...pettinare i suoi pochi capelli con il pettinino fine, che tutti gli uomini in quel tempo portavano nel taschino.
La nonna intanto si lavava, metteva la sua bella e calda camicia di peloncino, scioglieva i lunghi capelli che tutto il giorno teneva in una crocchia, e prima di dormire si faceva la treccia.
Quella lunga treccia grigia che sembrava quella di una "bambina vecchia", mi inteneriva molto.
Poi entravamo tutti e 3 nel lettone ci facevamo il segno della croce, la nonna pregava ed il nonno rispondeva alle sue litanie...io giocavo con il rosario e mandavo baci alla bella Madonna di Lourdes che la nonna aveva sul cassettone e che adesso ho in casa mia.
Era un uomo molto "da famiglia" il nonno Oreste, (molto diverso da mio padre ah ah) sempre con la nonna, e la domenica quando andavamo tutti a pranzo da loro, lui rigovernava e dava il cencio per aiutare la nonna...poi svelti, svelti si preparavano per andare al "Cine" che era il loro unico svago.
Quando morì avevo 5 anni, ci fu una processione da casa alla chiesa  con preti, candelabri e fanfara...io mi sentivo molto importante in prima fila accanto alla nonna recitando ogni passo una preghiera.

La Beppina e Baldo, gli altri miei nonni, erano completamente diversi, molto dinamici, andavano spesso all'opera che amavano tanto...nella libreria avevano tutti i libretti di opere che sapevano a memoria e spesso duettavano in casa, con la gioia di noi bambini.Da quando il nonno Baldo era diventato cieco a causa di un incidente sul lavoro ( lavorava il ferro battuto, di cui lui era un eccelente creatore, tanto da esportare già prima della guerra i suoi lavori in America) la vita del nonno era molto cambiata e passava le giornate accanto alla radio o a spasso con me, la nonna ed il suo bastone bianco!
Fortunatmente la nonna Beppina non si perdeva mai d'animo, ed anche se non potevano fare più la vita di prima, lo portava in centro in carrozza e mentre se ne stavano a bere the o cioccolata calda, gli raccontava tutto ciò che c'era intorno.
Lui che amava tanto leggere, era stato colpito nel suo punto più prezioso, gli occhi, ed allora usava tutto il suo sapere, per raccontare a noi bambini le sue esperienze, la Divina Commedia, che sapeva a memoria , le poesie di Stecchetti, che a me facevano paura o le sue barzellette, che accompagnaaa con sonore risate.
La nonna ogni tanto provava a ripetere qualche barzelletta, ma si dimenticava sempre la fine ed allora lui rideva, soddisfatto, perché almeno in quello era più bravo di lei.
La nonna Beppina portava i capelli corti, molto "avanti coi tempi" per una nonna, visto che tutte avevano la crocchia, e le piaceva tanto andare dalla parrucchiera per sapere i fatti di tutti ed il nonno quando lei ci voleva raccontare tutte quelle "ciance" da donne, si innervosiva ed accendeva la radio.
Se rimanevo a dormire da loro, la nonna metteva "il caldo a letto"cioè "il trabiccolo con il veggio" per scaldare le lenzuola che erano fredde marmate.
Io ed il nonno andavamo velocemente a letto e facevamo un gioco...ci si coprirva tutti, poi lui mi cantava una filastrocca di sua invenzione... "...e la Cillina Cillina Cillo', andò a Lucca e poi la tornò" ed io replicavo "Il nonno Baldo c'ha il sedere caldo, andò a letto e se lo bruciò" ah ah  ridevamo come 2 bambini, poi arrivava "la generalessa" che ci diceva di togliere i piedi dal trabiccolo altrimenti ci venivano i geloni.
Prima di dormire, con loro non si dicevano preghiere, ma i baci non mancavano mai.
Mi piaceva tanto dormire con i miei 4 nonni...ricordo ancora i loro aliti un po' pesanti, ma volevo loro troppo bene per dirglielo....mi tappavo il naso e li abbracciavo, addormentandomi serena.
Quando il nonno Baldo morì avevo 7 anni ...non c'erano preti, candele o canti di chiesa...vennero i suoi amici, si caricarono a spalla la sua bara...e con un grande sventolio di bandiere rosse lo portarono fino alla sua ultima dimora...
Io ero doppiamente triste...avevo perso il mio secondo adorato nonno ...e non si cantavano quelle belle canzoni di chiesa che mi piacevano tanto !

Questo è l'ultimo racconto dove vi parlo della mia infanzia ...ho tergiversato, vi ho presentato tutti...ora devo prendere coraggio e introdurvi con me in quelli che sono stati gli 8 anni più brutti della mia vita...domenica prossima so che ci sarete tutte a tenermi per mano...ci conto, perchè ne ho veramente bisogno !
Un grande abbraccio dalla vostra nonna Pat

lunedì 23 ottobre 2017

Involtini con cavolo verza e con sedani

La nonna Beppina amava molto fare gli involtini !
Faceva involtini di tanti tipi di carne e di verdura .Gli involtini che faceva con il cavolo verza , per me erano "DIVINI"...a non tutti i bambini piace il cavolo, sarà perché ci hanno sempre raccontato , che "Eravamo nati sotto un cavolo " ah ah ..a me lo dicevano ...a me comunque sono sempre piaciuti!

INVOLTINI CON CAVOLO VERZA E CON SEDANO





x 4 persone
1 Sedano
1 cavolo verza
300g macinata di vitello
un pezzo di salsiccia o 2 salsicce
parmigiano
un uovo
salsa di pomodoro
sale olio

 Dopo aver lavato il sedano e le foglie di verza, lessarli e poi porli ad asciugare su un tagliere
riempire i sedani tagliarli a pezzi regolari,  preparare le foglie di verza lessate e riempire con la macinata, la salsiccia, uovo, parmigiano che abbiamo preparato come per fare delle polpettine
legare con spago da cucina.
( Vi consiglio di legare solo i sedani , ho legato qelli con verza , ma poi ho preferito usare uno stecchino perchè si può spezzzare la foglia)
In una padella mettere dell'olio e quando è caldo porre i sedani e gli involtini di verza, farli rosolare leggermente, poi aggiungere salsa di pomodoro, salare e far cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti.
Servire appena pronti con il sughetto che si è formato.
Buon appetito dalla vostra nonna Pat !  

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