A Firenze il giorno dell'Ascensione quando ero bambina io, si andava tutti alle Cascine, il famoso parco verde della città.
I bambini della mia generazione facevano a gara a farsi comprare una gabbietta con dentro un grillo, che noi bambini curavamo con foglie di insalata per vari giorni, poi se il grillo aveva resistito alle nostre cure, lo riportavamo dopo alcuni giorni nei prati al loro ambiente.
Era una tradizione molto seguita a Firenze, io volevo sempre avere una gabbietta bella, addirittura a 2 piani per il mio grillo.
le casette per il grillo, che vendevano alla feste delle Cascine |
Quell'anno, la mia mamma aveva scelto per me un bellissimo abito di organza rosa, di cui mi ero subito innamorata, ma senza interpellarmi aveva scelto delle scarpe a bambola bianche....io non le volevo bianche...le volevo ROSA!
Quando fui pronta vestita e pettinata, al momento di mettermi le scarpe, iniziai a dire che non le volevo, che non me le sarei messe per nessun motivo!
Io che lavoro con i bambini da tanti anni, vedo continuamente bambini che vogliono imporre la loro personalità, volendo scegliere da soli..e i genitori rassegnati li accontentano, ma mio padre ...non la pensava così.
Vedendo che non demordevo, chiamò la signora che avevamo in casa, che noi chiamavamo Maria, ma si chiamava Marisa come la mamma, e le disse:
"Maria abbiamo delle scarpe in ripostiglio che Patrizia non porta più?"
La Marisa, chiamata Maria, disse titubante, perché mi voleva molto bene ed aveva paura del babbo:
"No, non ne abbiamo, ci sono solo scarpe vecchie, rotte o piccole!"
"LE PRENDA!"
"Ma non le stanno più, sono piccole!" replico'impaurita.
"LE PRENDA!"
Portò le più piccole che trovò sperando che il babbo cambiasse idea, ma lui le prese, andò in cucina, prese un grande paio di forbici che servivano per la caccia, le tagliò, davanti e dietro, e ne fece 2 ciabatte e mi costrinse a metterle.
Non dissi una parola, non dissi "va bene, mi metto le scarpe bianche", lo odiai con tutta me stessa e senza versare una lacrima indossai le ciabatte.
Pensavo fosse finita lì, ma lui contro il parere della mamma, mi mise in macchina e mi portò alla Festa del Grillo, indicando le ciabatte ad ogni bambino che incontravamo.
Ogni volta che ne riparlavamo nel corso della vita, io ricordavo al babbo l'odio che avevo provato per quel suo gesto esagerato !!
Ci sono voluti anni per fargli capire quanto, fosse stato brutto quel gesto perché a lui sembrava che fosse stato un grande insegnamento.
Chissà ...forse i metodi forti che usavano molti genitori della mia generazione servivano davvero... quando ho aperto Minimoda volli vendere scarpe per bambini e volevo che fossero di tutti i colori, perché ogni bambino esprimesse con la scelta del colore preferito la propria personalità a dispetto di quello che era successo a me!
Povero babbo, lui si definiva un grande educatore...meno male che ancora non esisteva il "Telefono Azzurro"...sicuramente se ci fosse stato allora lo avrei chiamato...quando era vecchio e glielo dicevo...si commuoveva ed io lo consolavo...ormai era lui il mio bambino e non volevo farlo soffrire !
Buona domenica e buona festa dell'Ascensione dalla vostra NONNA PAT <3
Altri tempi cara Patrizia! Ora è tutto diverso e i bambini vengono accontentati in tutto e viziati. Noi abbiamo la stessa età e tra noi e la terza generazione c'è un abisso. Ma siamo cresciute lo stesso felici. Un abbraccio cara dalla tua Marcella. <3
RispondiEliminaHai ragione Marcella altri tempi, ora chiamerebbero gli assistenti sociali ah ah
EliminaIn effetti anche se ci davano insegnamenti pesanti ...se siamo come siamo vuol dire che non ci hanno fatto male ! Buona domenica amica bella !! Tua Pat <3
Anche io nel 55 avevo 6 anni e....mio papà è ancora lì che ci comanda come allora....ha 91 anni!
RispondiEliminaCara Dindi avevamo dei padri molto severi anche il mio lo è stato quasi fino alla fine , quando si è ammalato si è addolcito tanto...ma avrei preferito averlo meno comandone da sano ah ah
EliminaCara Pat...... continua la tua terapia... anzi la tua "introspezione" personale.... e ti assicuro che fatta da sola... mettendo nero su bianco le emozioni positive e anche i crucci e dispiaceri.... ti farà sicuramente bene... sono del parere che essere psicologhe di noi stesse ....ascoltarci e andare fin dentro... (cosa che faccio spesso e sempre fatto su di me) porta grande risultato e accettazione....
RispondiEliminaLa gabbietta a due piani con dentro il grillo.... è una storia.... meravigliosa!!!! Che bella usanza... Peccato si sia persa per strada....
Ti vedo fare le bizze.... dentro il tuo vestito rosa da bambola.... sicuramente bellissima ...
ma ti vedo anche con le scarpe/ciabatte .... e scusa... ma mi scappa da ridere....certamente dovevi essere buffa... ma che personalità...non era + semplice a quel punto optare per le scarpine bianche??? Forse ti saresti evitata questo dispiacere e rancore nei confronti del tuo...babbo....mamma mia...che duro oooo .... anche lui certamente non mancante di personalità....
Mi piace la conclusione .....
. ...ormai era lui il mio bambino e non volevo farlo soffrire !
ed io VI lovvo..... la bambina con il vestito rosa e le ciabatte e il vecchio bambino !!!!! <3 <3
Buongiorno Mariella , ah ah vero molto più semplice mettere le scarpe bianche, non so perché non lo feci forse perché cosi volle il destino...come avrei fatto a scrivere questo post ed a mettere un negozio con le scarpe più bizzarre del momento , se fossi stata una bambina brava ? Ah ah alla fine si devono ringraziare anche i genitori ..che ti hanno contrastato per tirar fuori te stesso....diciamo così..il mio Brontolo dice , tu le accomodi tutte ...un po' è vero .ho imparato a volermi tropo bene...ed dico sempre a figli e nipoti se non vuoi abbastanza bene a te stesso non puoi volerne agli altri....lo disse anche ....nostro Signore ah ah....senza fare paragoni per carità, ! Terapia di Tiziana ah ah ah ah ...buon lunedì ♥tua Pat
RispondiEliminaCara Patrizia...quanti ricordi!
RispondiEliminaNonostante io sia della generazione di Erika,sono però stata educata con gli stessi metodi che usava il tuo babbo (ahimè)..ma per il mio 18°compleanno, con la mamma siamo venute da te a comprare le scarpe: le volevo particolarissime e col tacco!!!
Mamma era contraria, ma tu le hai detto" per il 18°non si discute,le deve scegliere lei!"
Ancora ti sono grata!!!
Cara Patrizia...quanti ricordi!
RispondiEliminaNonostante io sia della generazione di Erika,sono però stata educata con gli stessi metodi che usava il tuo babbo (ahimè)..ma per il mio 18°compleanno, con la mamma siamo venute da te a comprare le scarpe: le volevo particolarissime e col tacco!!!
Mamma era contraria, ma tu le hai detto" per il 18°non si discute,le deve scegliere lei!"
Ancora ti sono grata!!!
Cristina, non ci crederai, sono commossa!
EliminaAdesso vendiamo abbigliamento, ma nel periodo che facevamo le scarpe anche con i tessuti uguali all'abito, ne ho viste diverse di situazioni come la tua.
Sono sempre stata dalla parte delle figlie....quella lezione ricevuta, ha scatenato in me voglia di scarpe di tutti i colori , e tacchi per chi come me aveva dovuto combattere per averli.
Grazie di questo bellissimo ricordo,queste sono le cose belle che mi danno ancora la voglia di lavorare!
Un grande abbraccio,
Pat❤
Prima era così!Guai disubbidire!Immagino come ti sei sentita!Anche io quando le prendevo avevo rabbia, poi crescendo è passata!E' vero quando poi i genitori diventano avanti con gli anni, dimentichi tutto e rimane l'affetto.Un abbraccio,Rosetta
RispondiEliminaCara Rosetta, quando racconto questi episodi ai miei figli ,si arrabbiano con il nonno,io però dico loro che se hanno avuto tanta libertà lo devono al fatto che io non l'avevo e l'ho voluta regalare a loro !!
EliminaAllora ...ringraziano il nonno che è in cielo ah ah
Un bacione cara Rosetta , grazie della visita <3