Nel racconto della scorsa settimana ho parlato dei miei zii, vi ho detto che avevo 3 zii con le relative mogli.
Il terzo zio era lo zio Romano, fratello della mamma, figlio della famosa "nonna Beppina".
Lui e la moglie zia Mara vivevano in casa con la nonna, ma chi "faceva e disfaceva" era sempre e solo Lei ...la Beppina.
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in primo piano i miei genitori, la Beppina sulla destra ed in ginocchio, lo zio Romano |
Non ho mai avuto un rapporto con questi zii di amore come con gli altri di cui vi ho raccontato...percepivo nell'aria che quella poca simpatia che c'era tra la nonna e la zia, si rifletteva anche su di me. Volevo un gran bene a mio cugino, loro figlio, ma c'era sempre qualcosa che mi frenava nell'essere me stessa con loro ed io anche se avevo la nonna che comandava tutto, in quella casa mi sono sempre sentita ospite.
Lo zio comunque mi piaceva tanto e credo che mi abbia voluto molto bene, anche se non era molto espansivo...era però tanto allegro...e molto bello!
Ricordo sempre la sua forte risata quando si pettinava i capelli folti, si dava la brillantina, e con la sigaretta accesa ai lati della bocca, si guardava allo specchio e scherzando diceva alla nonna Beppina
"Mamma perché mi hai fatto così bello?" ah ah. Lei rideva della battuta del suo "bambino"e rispondeva alla toscana
"Ma vaìa, vaìa...tu sei come Narciso, innamorato di te stesso!"
Quei momenti mi facevano tanto ridere...ma la zia non rideva!
Sapete che la nonna Beppina (come vi ho raccontato
QUI ) diceva chiariamente a me e mio cugino, che non le piacevano né la zia né mio babbo ah ah ah bocciati in pieno!
Ci sono dei ricordi che improvvisano ti arrivano...povera zia Mara forse non lo faceva apposta, ma quando cucinava il fegato che sia io che mio cugino adoravamo....a me dava sempre la fetta piccola...a lui il doppio ah ah ah forse era maschio e doveva mangiare di più! Ma guarda caso arrivava la nonna Beppina e rimetteva le cose a posto, mi rendeva sempre quello che non avevo avuto.
La Beppina aveva avuto tutta la vita il timone di casa sua, e non si faceva certo intimorire e comandare da nessuno....era stata una donna di grande coraggio in varie situazioni..una in particolare riguarda proprio la nascita dello zio.
Non mi piace parlare di fatti politici, ma qui devo fare una piccola eccezione per capire come andarono le cose.
Mio nonno Baldo (che in questo racconto
QUI avete detto essere un bel tipo ah ah) era un antifascista e non ne faceva mistero, ma ai tempi di Mussolini, se non la pensavi come lui c'erano squadre di militanti che ti sistemavano bene bene.
Se andando al bar ne trovava qualcuno, spesso gli offrivano da bere olio di ricino....era una punizione che veniva spesso data agli antifascisti..
A mio nonno accadeva spesso di tornare a casa e sentirsi male per aver dovuto bere quelle purghe e la nonna Beppina era molto preoccupata.
Era in attesa di mio zio e partorì una settimana dopo di donna Rachele, moglie di Mussolini.
Prima partorivano in casa e si doveva andare a registrare la nascita all'anagrafe....lei appena partorito, chiamò suo padre, il mio bisnonno, e gli disse che doveva andare subito a registrare il bambino, ma non avrebbe dovuto dire niente al nonno Baldo ...
LO DOVEVA REGISTRARE CON IL NOME ROMANO!! Il bisnonno cadde dalle nuvole....sapeva che doveva chiamarsi Alfredo...lei disse
"Vai subito e fà come ti ho detto!"
E così ando! Quando tornò il nonno Baldo, e seppe che suo figlio lo avevano registrato con lo stesso nome del figlio di Mussolini, andò su tutte le furie....ma la Beppina non si fece intimorire e disse
"Vedrai che da domani nessuno ti torcera' un capello"
Il nonno era disperato avrebbe avuto per tutta la vita un figlio con un nome che mai avrebbe voluto pronunciare!
Ma come sempre Nonna Beppina ci aveva visto giusto...nessuno si fece più vedere!
Che coraggio...che donna ...dicono che le somiglio molto, ma in confronto a lei io sono un agnellino..ah ah
Era di una dolcezza infinita, di una simpatia disarmante, ma dovevi sempre darle ragione...e mio nonno che adorava la sua Beppina anche se a malincuore cedette anche questa volta, e non ci pensò più al suo credo politico, pensò che questo atto di coraggio di sua moglie contro la sua volontà, fosse stato un grande atto d'amore.
Quando il nonno mi raccontava questo episodio, mi diceva
"Cillina...(era il suo nomignolo per me)
e sbagliavano a chiamare la tù nonna la Bersagliera...dovevano chiamarla La generalessa..lei la metterebbe in riga anche Mussolini ah ah "
Buona domenica con il racconto della vostra nonna Pat !!